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1 ottobre 1975 - Il reparto assume la denominazione
di 1° battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania". |
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8 aprile 1976 - A Firenze, per decreto del Presidente
della Repubblica n.846, viene consegnata al battaglione la Bandiera di
Guerra portata dal primo alfiere, sotto tenente Michele Tunzi. |
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10 dicembre 1976 - Nell'ambito del battaglione viene
costituita la Sezione di Paracadutismo del Centro Sportivo Carabinieri; i
primi atleti sono: il tenente Giorgio Ledda, il maresciallo Italo Camiciola
e l'appuntato Silvano Bartoli. |
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2 febbraio 1978 - Dal 1° battaglione Paracadutisti
vengono tratti i carabinieri che costituiscono il Gruppo d'intervento
Speciale che da allora viene alimentato esclusivamente con personale
proveniente dal reparto. Il GIS, unitamente ad aliquote del 9° battaglione
d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" e del raggruppamento Arditi
Incursori della Marina, costituisce le U.N.I.S. (Unità d'Intervento
Speciale), a disposizione del Ministero dell'Interno per operazioni speciali
anti-terrorismo. |
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16 marzo 1978 - In un agguato delle brigate rosse, a
via Fani in Roma, viene ucciso il maresciallo Oreste Leonardi, già
effettivo al reparto Carabinieri Paracadutisti, responsabile della scorta
del segretario della Democrazia Cristiana, onorevole Aldo Moro. |
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29 dicembre 1980 - Un fulmineo intervento del GIS nel
carcere di massima sicurezza di Trani (BA) pone fine alla rivolta di 98
detenuti, tutti appartenenti a gruppi eversivi e permette la liberazione di
18 agenti di custodia tenuti in ostaggio. L'azione rivela in modo eclatante
all'Italia ed all'estero l'esistenza e le potenzialità dello speciale
reparto. |
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28 marzo 1982 - A Reggio Calabria, dopo un omicidio
ed il successivo ferimento di un sottufficiale dei carabinieri da parte di
uno squilibrato asseragliatisi nella propria abitazione armato di fucile, un
distaccamento del GIS interviene e dopo un conflitto a fuoco, riesce a
disarmarlo e a catturarlo incolume. Nell'operazione rimane ferito ad una
spalla il carabiniere Walter Licchello cui poi verrà concessa la Medaglia
di Bronzo al V.M. |
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24 settembre 1982 - L'Italia invia in Libano un
contingente denominato Italcon di cui fa parte integrante il 1° battaglione
Carabinieri Paracadutisti, al quale viene affidato il compito più delicato
e rischioso, quello di proteggere i campi palestinesi di Sabra, Chatila e di
Burj el Barajne alla periferia di Beirut. L'ultimo reparto a lasciare il
Libano, al termine della missione della "Forza Multinazionale di
Pace", è la compagnia Carabinieri Paracadutisti su VCC che rientra
definitivamente l'8 marzo 1984. |
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31 luglio 1983 - Iniziano gli interventi di unità
del battaglione per esigenze istituzionali contro il crimine; fino al 1986 i
carabinieri paracadutisti effettuano numerosi rastrellamenti, perquisizioni
ed arresti in Calabria, Sardegna e Sicilia. Eclatanti, in particolare, gli
arresti dei capimafia Alleruzzo e Geraci. |
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12 dicembre 1986 - Inizia a favore dell'Ambasciata
Italiana a Beirut (Libano), la missione di un nucleo di carabinieri
paracadutistiche ha il compito di garantire la sicurezza della sede
diplomatica e la scorta all'Ambasciatore. La missione è ancora in corso. |
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14 aprile 1989 - Un nucleo del "Tuscania"
partecipa in Namibia alla missione O.N.U. "United Nations Transition
Assistance Group", a seguito degli accordi internazionali per il ritiro
dei Cubani dall'Angola e la successiva smilitarizzazione della Namibia. La
missione ha termine, con pieno successo, il 3 aprile 1990. |
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7 agosto 1989 - Ha inizio la prima della numerose
missioni nel corso delle quali, fino al 27 settembre 1992, il personale del
battaglione viene impiegato in Somalia per la sicurezza dell'ambasciata
Italiana in Mogadiscio e l'evacuazione di connazionali. Operando in
situazioni di elevatissimo rischio, ben oltre gli specifici compiti, i
Carabinieri Paracadutisti meritano il plauso dell'Ambasciatore, il vivo
apprezzamento della Farnesina, il personale compiacimento del Capo dello
Stato, Francesco Cossiga e numerose ricompense fra cui due Medaglie d'Oro e
tre di Bronzo al Valore dell'Esercito. |
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20 dicembre 1989 - Alcuni sequestri di persona ed
altri crimini effettuati in Calabria, provocano il ripetuto impiego di
aliquote del "Tuscania" e del GIS in varie fasi fino al giugno
1992. In particolare il 24 dicembre 1989, a Natile (RC), in aperta campagna,
carabinieri del GIS sostengono un violento conflitto a fuoco con emissari
della banda che tiene in ostaggio il giovane sequestrato Cesare Casella.
L'episodio si conclude con il ferimento ed il conseguente arresto del noto
criminale Giuseppe Strangio. Gli sforzi congiunti di tutti i reparti
dell'Arma, speciali e territoriali, consentono quindi il raggiungimento di
risultati eclatanti tra i quali la liberazione dello stesso Casella. |
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26 dicembre1989 - Un nucleo di carabinieri
paracadutisti, a bordo di un velivolo C130 della 46^ Aerobrigata di Pisa, fa
parte della task-force che protegge l'evacuazione di personale diplomatico e
di cittadini italiani e stranieri da Bucarest(Romania), all'indomani della
rivolta popolare che aveva portato alla caduta del regime comunista. |
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1 febbraio 1991 - Un nucleo di carabinieri del "Tuscania"
viene inviata a Riyadh (Arabia Saudita)per rinforzare il dispositivo di
sicurezza della locale sede diplomatica, esposta al pericolo di attacchi
terroristici conseguenti allo scoppio della guerra del golfo. La missione
dura fino al 25 maggio 1991. |
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28 aprile 1991 - Nell'ambito della missione di pace
"Italfor-Airone", un plotone di carabinieri paracadutisti opera
fino all'8 luglio seguente in Zakho(Iraq) con compiti di Polizia Militare.
Successivamente dal 9 luglio al 4 ottobre 1991 in Silopi (Turchia)
nell'ambito dell'operazione "Airone 2" un altro nucleo di
carabinieri paracadutisti viene inquadrato nella compagnia mista
"India", composta da incursori del 9° battaglione e carabinieri
del "Tuscania". |
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1 luglio 1991 - Il "Tuscania" fornisce un
contributo fondamentale alla formazione ed all'addestramento dello Squadrone
Carabinieri Eliportato "Cacciatori", istituito dall'Arma in
Calabria per contrastare efficacemente il grave fenomeno dei sequestri di
persona. I risultati conseguiti dalla speciale unità portano 2 anni dopo
all'istituzione di un analogo squadrone in Sardegna. |
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29 settembre 1991 - un'aliquota di carabinieri
paracadutisti viene inviata presso l'ambasciata italiana a Kinshasa(Zaire)
per garantirne la sicurezza. La missione dura fino al 20 dicembre 1994. |
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1 novembre 1992 - Un nucleo di carabinieri del "Tuscania"
inizia una missione di sicurezza e protezione a favore della Delegazione
Italiana a Lima(Perù). La missione dura fino al 23 aprile 1993. |
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11 dicembre 1992 - Inizia l'operazione multinazionale
"Restore Hope" in Somalia, che durerà sino al 21 marzo 1994.
Nell'ambito del contingente italiano "Ibis", il "Tuscania",
impiegato con la Brigata Folgore e successivamente con la Brigata Legnano,
con un distaccamento della consistenza media di una compagnia,assolve
svariati compiti tra i quali: riserva meccanizzata, sicurezza della
delegazione diplomatica, scorta del Comandante del contingente e
ricostituzione della polizia Somala. |
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2 luglio 1993 - A Mogadiscio, presso il check point
denominato "Pasta" un gruppo di miliziani somali della forza di
circa un battaglione attacca una colonna blindata italiana provocando gravi
perdite. Nel combattimento intervengono prima alcuni distaccamenti di
incursori e quindi un plotone meccanizzato di carabinieri paracadutisti che
risolve la situazione, consentendo lo sganciamento delle unità bloccate
sotto il fuoco nemico nonché il recupero dei caduti e dei feriti. Durante
gli scontri vengono feriti gravemente i carabinieri Paolo Pusineri e
Donatello Sapone mentre il capitano Giovanni Truglio riporta lievi ferite.
Ingenti le perdite subite dai somali valutate da fonti locali in 70 morti e
110 feriti. |
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9 luglio 1993 - A Mogadiscio una squadra di
carabinieri paracadutisti cade in un'imboscata mentre percorre la via
litoranea verso l'aeroporto. I militari riescono comunque a sganciarsi
effettuando una pronta reazione con tutte le armi a disposizione.
Nell'azione resta gravemente ferito il carabiniere Marco Menicucci. |
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9 ottobre 1993 - Una suadra di carabinieri del 1°
battaglione, distacca a Belet Weine (Somalia), nel corso di un'operazione
svolta d'iniziativa, rinviene un arsenale di armi e munizioni. Il successivo
recupero del materiale ad opera di personale di altri reparti, viene
improvvisamente interrotto da un attacco di guerriglieri somali. La pronta
reazione dei carabinieri paracadutisti, rimasti per garantire la sicurezza
dell'operazione, permette lo sganciamento di tutti i militari italiani ed il
recupero di buona parte delle armi rinvenute. |
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23 ottobre 1993 - Ad Afghoi (Somalia) una pattuglia
motorizzata del "Tuscania" viene attaccata all'improvviso; i
carabinieri paracadutisti scendono dai mezzi e, sfruttando la protezione
delle stesse barricate erette dai somali, effettuano una precisa e
coordinata azione di fuoco che provoca caduti e feriti tra gli attanccanti
che vengono messi in fuga. Nello scontro rimane ferito anche il carabiniere
Adriano Degli Espositi. |
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3 dicembre 1993 - Inizia una difficile e rischiosa
missione in Algeria per la protezione dell'Ambasciatore Italiano, della sede
diplomatica di Algeri e del consolato di Annaba. La missione è ancora in
corso. |
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9 dicembre 1993 - Nell'ospedale di Mogadiscio i
carabinieri paracadutisti feriscono e catturano, dopo un conflitto a fuoco,
un somalo responsabile dell'omicidio dell'infermiera della Croce Rossa
Italiana, Maria Cristina Luinetti. |
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7 febbraio 1994 - a Bulo Burti(Somalia),
all'indomani di una sanguinosa imboscata ad un'autocolonna italiana, costata
la vita ad un ufficiale ed il ferimento di un bersagliere, guerriglieri
somali tentano un'identico attacco ad una pattuglia di carabinieri
paracadutisti su VCC ma vengono respinti con gravi perdite della pronta
reazione di fuoco dei militari. |
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2 maggio 1994 - Per un periodo di 3 mesi un'aliquota
di carabinieri paracadutisti, unitamente ad altri militari dell'Arma ed a
contingenti delle polizie danesi e norvegesi, partecipa alla costituzione
del T.I.P.H.(Temporary Internazional Presence in Hebron) che svolge una
delicata e rischiosa missione di osservazione e monitoraggio nella città di
Hebron, sita nei territori palestinesi occupati da Israele. |
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6 giugno 1994 - Ai campionati del mondo di
paracadutismo a Cheng-du(Cina), la squadra italiana, composta da 5 atleti di
cui 3 carabinieri del "Tuscania", si aggiudica il titolo mondiale
di precisione in atterraggio ed il 3° posto nella combina per Nazioni.
Nella stessa competizione L'appuntato Alessandro Ruggeri vince il titolo
mondiale individuale di precisione in atterraggio. Questo prestigioso
risultato arriva a coronamento di anni di duro impegno. Tra i numerosi
titoli conseguiti: campioni italiani assoluti a squadre negli anni 1986,
90,91,92 e 95, campioni d'Europa nel 1989, campioni del mondo militari a
squadre nel 1990 e 94, medaglia di bronzo nei campionati militari nel 1993.
Gli atleti che la compongono hanno inoltre conseguito innumerevoli risultati
di rilievo a livello individuale tra cui 20 medaglie d'oro, 13 d'argento e 7
di bronzo ai campionati italiani assoluti e militari di paracadutismo e
l'attuale record italiano di stile in caduta libera. |
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5 novembre 1994 - A Pisa, in occasione della festa
dei paracadutisti, viene consegnata alla bandiera di Guerra del Battaglione
una medaglia d'argento al V.E. per il valore e la professionalità
dimostrate dai carabinieri paracadutisti in Somalia. Per lo stesso ciclo di
operazioni vengono concesse a militari del "Tuscania" 2 Medaglie
di Bronzo al V.M., 5 Medaglie al V.M., 6 Medaglie di Bronzo al V.M., 1
Croce di Bronzo al V.E. nonché numerosi encomi. |
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2 febbraio 1995 - Prende il via a Mostar(Bosnia),
città teatro di numerosi scontri etnici, una missione U.E.O. di Polizia
Civile con il compito di organizzare, monitorizzare e sostenere una forza di
polizia locale composta da Croati e Mussulmani. Il "Tuscania"
partecipa con alcuni carabinieri paracadutisti. La missione è ancora in
corso. |
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5 maggio 1996 - Per l'operazione IFOR per la pace in
Bosnia martoriata da quattro anni di guerra, parte per Sarajevo, con la
Brigata italiana Garibaldi, il Distaccamento Carabinieri Paracadutisti
"Tuscania". Il reparto, della consistenza di circa una compagnia,
oltre a costituire la polizia militare del contingente italiano, svolge
anche compiti tattici di ricognizione, pattugliamento e anti-cecchinaggio
nonché di collegamento con le polizie locali e con l'I.P.T.F.(Internazional
Police Task Force), di sicurezza al comandante del contingente. |
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1 giugno 1996 - Con una solenne e significativa
cerimonia, svoltasi nell'ippotromo di Livorno alla presenza del Comandante
Generale dell'Arma, Generale Luigi Federici, il "Tuscania" diventa
1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania". |